VITERBO-PRINCIPE DAY 2010

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VITERBO-PRINCIPE DAY 2010

Messaggioda Jazzforever » venerdì 16 aprile 2010, 1:30

Amici miei, sono le ore 1,25 ed io cado dal sonno. Stavo scrivendo il mio resoconto del primo raduno dell'anno 2010, organizzato da quel geniaccio del Jazzforever ( ):-) 8-) ) col supporto e consiglio del Principe ma.... m'è calata la palpebra più di una volta. Sicchè, beccatevi la prima puntata... A domani per il resto.

"Il mio raduno è iniziato …..sette giorni prima, quando ho saputo che venerdì 10 avevo non soltanto udienza a Siena e non a Roma, come pensavo (c’erano entrambe), ma che la “convocazione” era per le ore 13. Conoscendo usi e costumi di quel magistrato in particolare, ho subito temuto.
Per la mia cena del venerdì.
Negli ultimi tre giorni sono arrivate alcune defezioni (anche di alcuni amici extra club che avevo invitato): due HD ed una Suzuki.
Oltre che la mia amica Isabella, alias QuelladellaVespa, assente giustificatissima (ma anche gli altri erano “validamente” assenti).
Gli anni evidentemente si sentono, e qualche assenza è stata indotta dal tempo incerto o, meglio, fortemente minacciato proprio nei due giorni nostri.
Finché…ah finalmente, ci siamo.
Alle ore 13 ero a Siena in auto, col mio bel completino grigio da avvocato, borsa pratiche e spirito gentil-combattivo.
Come sempre, insomma. Sennonché, alle 15,30 avevamo finito e mi sono detto “sta’ a vedere che riesco perfino a cenare con gli altri a Viterbo”!!!
Detto fatto, superando la tentazione di fare una sorpresa ai liguri che scendevano lungo la costa tirrenica (mi sarebbe riuscito facile, forzando un po’ il passo con l’auto andare da Siena a Grosseto ed intercettarli in stile Mad Max), sono volato a casa, mi sono cambiato di corsa (tanto, le quattro cosette per il breve soggiorno a 60 km da casa mia erano pronte dalla sera prima) e sono ripartito di gran carriera.
Giunto a Viterbo intorno alle 19, ho trovato i sorrisi di tutti (Lello, Robseren, Salvo44, Brontolo - sì, perfino Brontolo sorrideva! – ed i nuovi Nonnopino e Grisù).
Apprendevo che l’entusiasta coppia di cui credo piacciano le cim_de_rap era stata spaurita dal rischio d’acqua, che il Vit...."

Buona notte....

seconda parte
Sì lo so, non è domani ma qualche ...ora dopo domani. Noto con piacere, però, che nessuno si è lamentato della mancanza....

Beh dicevo:
apprendevo che due certi signori tranigiani (tranisti? tranesi? tranoti? boh......) erano, forse giustamente, preoccupati per eventuali acquazzoni al ritorno. In effetti, 600 km sotto l’acqua o con un incubo nero sopra la testa non è divertente.
Ok, mentre parcheggio mi chiama Grisù (senza Gas, ma uomo del fuoco anch’egli) per migliori coordinate del ….dormitorio-refettorio…. Arrivati Grisù e Grisessa si cena! Bene, molto bene come sempre da Enrico. Anche troppo bene! Anche perché quando mangi bene, tendi a voler bere, bene… E il bere, con le due ruote si sa che non è che …. Almeno per me.
Una bella dormita! Serata fresca, casale immerso, letteralmente immerso nella campagna viterbese, stelle che luccicano lassù (il che significa che domani è bel tempo!!!!), perfino i grilli!!!!!!
Prima di dormire Lello apprende che forse anche Vit56 non riuscirà a venire al giro di sabato.
Beh, finalmente sabato mattina si parte, praticamente in orario (9,30). La Quercia, Bagnania, la via Ortana, poi deviazione per Bomarzo, strade ormai poco frequentate perché la superstrada Viterbo-Orte e l’autostrada assorbono i flussi verso est-nordest e nord.
Transitiamo da Bomarzo, saliamo sulla provinciale verso Orvieto per arrivare al bivio per Alviano e….. mi distraggo. Salto a pie’ pari il bivio per Alviano (e sulla freccia verso destra c’è scritto Alviano a caratteri cubitali!!). Me ne accorgo dopo un chilometro e faccio fare dietro front alla carovana, mettendomi con ….sommo sprezzo del pericolo in mezzo alla strada all’uscita di una curva per proteggere i giranti (tranquilli, vero nulla, mi potevano vedere a un km di distanza).
Poi mi butto in picchiata per riprendere la testa della colonna (l’unica ragione per la quale avevo finto di sbagliare; c’era un bel rettilineo lungo lungo…. Non ne potevo più di fare i 50-70 fissi da circa 60 km….).
Transitiamo per Alviano e a 30 kmh davanti all’autovelox fisso circa 500 metri fuori Alviano, sorridendogli a 98 denti….
Bivio ad Y fra la Alvianese e la Amerina, con stop ma non ci sono auto e imbocchiamo la Amerina in stile Polizia Stradale (mano destra sul gas, mano sinistra sul mancorrente sinistra per vedere se tutti seguono).
Si arriva a Baschi e ci facciamo 2km2 dietro a ….. un camion della nettezza urbana nell’esercizio della sua ….funzione…. Ma la strada è un susseguirsi di curve continuo, non si può assolutamente sorpassare. Da solo, un Dumbo non avrebbe problemi, ma siamo più d’uno ed il rapporto velocità-spazio-tempo in relazione al numero ha un “saldo” assolutamente negativo.
Si gira verso il lago di Corbara e arriviamo su uno dei “belvedere” in vista della diga. Il Tevere lì è enorme, verde, non sembra neppure l’ex biondo – oggi, marrone tendente al grigio carico – fiume romano.
Le rive sono verdi, ci son o campagne coltivate e rive boscose, insomma è bello.
Una pausa, dopo 70 chilometri si impone, c’è chi “deve” fumare e chi, comunque, ha bisogno di sgranchirsi.
E serve a rendersi conto che uno di noi sta girando (in due) in condizioni … ehm … non ottimali.
Ci fermiamo poco dopo al rifornimento e … insomma… a caldo dopo 80 km di curve, la gomma anteriore sta a 0,9 (misurata da me) e la posteriore a 1,8…. Gente…. Beh… no comment….
Contro alcune previsioni, il tempo si mantiene bello e caldo. Si riparte e dopo pochi chilometri pausa caffè, all’entrata di Todi. Caffè… ed altro.
Ah già…. La mattina avevamo saputo che Vit56 si sarebbe agganciato a noi: appuntamento all’uscita del bivio di Acquasparta, per la regionale che porta, in mezzo alla montagna, a Spoleto, meta finale. Nel frattempo, si sale sulla E45, per i venticinque chilometri di superstrada a 90-100 all’ora (uhauuuuuuu!!).
Acquasparta, svincolo lampeggiatore a destra, poi a sinistra e dopo una curva eccolo lì, il Vit che ci attendeva! E stava al telefono per lavoro. Di sabato, ore 11,30! Che bello, non sono il solo (non oggi, ovvio!!).
Si sale verso Spoleto, in mezzo ai monti, tutte curve (alla fine della giornata, una delle ragazze del club mi odierà a morte!!!), verde, sole, panorami niente male (lo so, non sono quelli del Col de la Bonnet lo scorso anno…) e arriviamo a Spoleto. Saliamo fino al parcheggio di fronte alla Fortezza Albornoziana, pensavo di mostrare il ponte con la sua splendida vista sul vallone verso sud e la via Flaminia ma …. gli stomachi protestano.
Rimontiamo subito a cavallo dei destrieri e ci facciamo i sette km per salire a Monteluco che, per chi non lo sapesse, finisce in un pianoro in mezzo ai boschi, un grande pianoro con panche e tavoloni in legno. Apriamo i “cestini” preparati da Enrico, il titolare dell’Agriturismo Le Caselle, ci sediamo e le mandibole partono. Sole, tanto sole: 23 gradi. E’ il 10 aprile e ci sono 23 gradi, in piena Umbria, in altezza (780 metri), in mezzo ad un fittissimo e antichissimo bosco di lecci. La strada, splendida, è stata costruita in parte anche grazie ai prigionieri austriaci dopo la prima guerra mondiale. Una volta, vi si accedeva dal Ponte delle Torri, che inizia dietro la Fortezza Albornoziana, poi fu costruita la parte finale, che scende fino alla via Flaminia, proprio davanti al bivio che porta all’interno di Spoleto.
Si mangia ci si riposa e ….ci si scalda. Eh… le donne: appena esce un filo di sole, eccole lì, ad assorbire ogni singolo piccolo raggio.
Scendiamo a Spoleto, per la visita. Il Duomo è il maggiore monumento cittadino, eretto in forme romaniche nel 1100, con rifacimenti nei secoli successivi (fino al ‘600). Un grande mosaico di tipo bizantino campeggia in alto; all'interno, fra gli altri, un affresco del Pinturicchio, un busto opera di Gian Lorenzo Bernini e la tomba del pittore Filippo Lippi che aveva realizzato un ciclo di affreschi: Presepio, Annunciazione, Transito di Maria e Incoronazione.
Poi la piazza dove si svolge il Festival dei 2 mondi (che quest’anno vedrà la partecipazione, per la prima volta in Italia, del grande John Malkovich; spero di riuscire ad andare a vederlo, magari con una puntata io e Dumbo mordi e fuggi), i piccoli negozi lungo le vie scoscese, tutto meriterebbe un maggiore approfondimento. Lungo la scalinata che scende al Duomo un gruppo di…. (boh, parrebbero militari; lì per lì pensavo fossero seminaristi, ma poi….) che ridipinge le inferriate del complesso religioso sulla sinistra chiede ad alta voce, in forma di battute, ad alcune ragazze mentre passeggiano che portino loro il caffè….!
Si scende fino al Corso ma molti (anche il Signor Tesoriere, che forse comincia a sentire gli anni –ma magari non si diverte per niente a Spoleto……) son preoccupati per la risalita (Spoleto è scoscesissima) ed allora si ritorna. Una bella sosta sul belvedere vicino al Ponte delle Torri, si prende fiato, le signore principesse hanno alcune necessità da soddisfare (se il Dumbo non andasse a benzina, praticamente si potrebbe fare il giro del mondo senza spendere una lira!!!!), le foto di rito con lo striscione e … si riparte.
L’antica via Flaminia che scende lungo la Valnerina ci porta dritti dritti ad Orte e, da lì, con la superstrada fino a Viterbo. Tutto bello dritto, a 90 all’ora filati, così chi ha in antipatia le curve si rilassa.
Arriviamo in agriturismo, doccia e cena. Fa proprio freschetto, per la miseria!!!!
Domenica…. Tutti gli occhi puntati verso il cielo, nei vari punti cardinali. L’unico poco preoccupato sono proprio io. Sto a soli 60 km da casa (e comunque, dopo pranzo, in vista di Ronciglione me ne becco un po’, sulla Cimina!! Come al solito, in cima al bivio di San Martino al Cimino c’è nebbia, visibilità 30-40 metri, ma con la visiera da sole molta molta meno, porca miseria, non ho la trasparente con me, quando apro entra l’acqua, se sto chiuso non vedo un caspita….Per fortuna dura poco).
A mezza mattina Grisù e Grisà partono: Guidonia è vicina ma le esigenze filiali incombono, c’è un concerto in vista nel pomeriggio…..
Facciamo un bel giro per Viterbo; davanti al Municipio è in corso la registrazione di una puntata di Cuochi Senza Frontiere con Davide Mengacci. Il regista fa provare e riprovare alcuni pezzi, tempo grigio, reso ancor più grigio dalla voce sgradevolissima del regista.
4 passi, visita al mercatino (tristino, non molta gente, fa freddo e pioviccica).
Si torna dal simpatico, disponibile ed ottimo cuoco Enrico all’agriturismo, per il pranzo.
Tutto scorre ed è fluito in serenità ed allegria, ma è arrivato il momento dei saluti e delle partenze.
Fino alla prossima, il 2 giugno a Viareggio. Speriamo di poter usare il costume da bagno!!
Jazz


se non si sposta lui .... mi ero già spostato io

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