Yes... due album da riascoltare.
Inviato: venerdì 20 maggio 2016, 15:41
Ho da poco comprato un CD di Rick Wakeman che mi mancava ("Journey to the center of the Earth", del 1974) e sull’onda dei ricordi, dato che Wakeman è stato uno dei tanti tastieristi degli Yes, ieri sera mi sono riascoltato qualche loro vecchio album.
Apro parentesi… chi conosce gli Yes, sa che la loro pluridecennale carriera è stata costellata da molti rimaneggiamenti di formazione: membri che se ne vanno, altri che arrivano, altri ancora che prima se ne vanno e poi ritornano… basta guardare la cronologia su Wikipedia per rendersene conto: è stata una formazione molto travagliata. Diciamo che a parte qualche parentesi i membri “storici” sono Jon Anderson (voce), Chris Squire (Basso) e Alan White (Batteria). Chiudo parentesi
Uno dei miei preferito degli Yes prima era è senz’altro “Close to the edge”, ma ieri mi sono riascoltato due album degli anni ’80: “Drama” e “90125”.
Nel primo (Drama), datato 1980, alla voce non c’è Jon Anderson ma Trevor Horn e alle tastiere, al posto di Rick Wakeman, c’è Geoff Downes. Detto così, questi due non vi diranno nulla, ma se vi dicessi “The Buggles”? Uhm… ancora nulla??? Vabbé, allora “Video killed the radio star”? Oh… adesso si, Vero? Quell’anno il duo pop si unì agli Yes e diedero alle stampe Drama che sicuramente è ricordata per la hit “Does it really happen” (sigla di Discoring, la mitica trasmissione musicale della RAI) ma vi assicuro che gli altri pezzi non sono da meno, a partire da “Machine Messiah” e “Into the lens”. Stranamente l’influenza pop del duo Horn/Downes non è stata preponderante: l’album è Rock… molto Rock. Da ascoltare.
Il loro successivo album, datato 1983, è 90125. Altro album mitico. Torna Anderson come cantante (e Horn rimane come Produttore), Downes viene sostituito da Tony Kaye (che fu il primo tastierista del gruppo) e Howe viene sostituito da un giovane e sconosciuto chitarrista sudafricano: Trevor Rabin, che in seguito lascerà il gruppo per dedicarsi alla composizione di Colonne Sonore per film (tra le tante, quelle per “Armageddon”, “Fuori in 60 secondi”, “Bad Boys II”, “Il mistero dei Templari”, “Il mistero delle pagine perdute”, ecc…). L’unico rimasto è, come sempre Squire. Di questo album, il più venduto degli Yes, si ricorda la hit “Owner of a lonely heart” ma anche “It can happen” e “Leave it” sono da ascoltare. L’influenza del Pop si fa un po’ più sentire, se non altro per il periodo storico, ma sostanzialmente rimane un album Rock anche questo.
Ne seguì un tour Live da cui, nel 1985 fu tratto un album chiamato “9012Live: the solos” e un VHS (e in tempi recenti in DVD) dal nome “9012Live”, che vi invito a guardare perché merita…
Apro parentesi… chi conosce gli Yes, sa che la loro pluridecennale carriera è stata costellata da molti rimaneggiamenti di formazione: membri che se ne vanno, altri che arrivano, altri ancora che prima se ne vanno e poi ritornano… basta guardare la cronologia su Wikipedia per rendersene conto: è stata una formazione molto travagliata. Diciamo che a parte qualche parentesi i membri “storici” sono Jon Anderson (voce), Chris Squire (Basso) e Alan White (Batteria). Chiudo parentesi
Uno dei miei preferito degli Yes prima era è senz’altro “Close to the edge”, ma ieri mi sono riascoltato due album degli anni ’80: “Drama” e “90125”.
Nel primo (Drama), datato 1980, alla voce non c’è Jon Anderson ma Trevor Horn e alle tastiere, al posto di Rick Wakeman, c’è Geoff Downes. Detto così, questi due non vi diranno nulla, ma se vi dicessi “The Buggles”? Uhm… ancora nulla??? Vabbé, allora “Video killed the radio star”? Oh… adesso si, Vero? Quell’anno il duo pop si unì agli Yes e diedero alle stampe Drama che sicuramente è ricordata per la hit “Does it really happen” (sigla di Discoring, la mitica trasmissione musicale della RAI) ma vi assicuro che gli altri pezzi non sono da meno, a partire da “Machine Messiah” e “Into the lens”. Stranamente l’influenza pop del duo Horn/Downes non è stata preponderante: l’album è Rock… molto Rock. Da ascoltare.
Il loro successivo album, datato 1983, è 90125. Altro album mitico. Torna Anderson come cantante (e Horn rimane come Produttore), Downes viene sostituito da Tony Kaye (che fu il primo tastierista del gruppo) e Howe viene sostituito da un giovane e sconosciuto chitarrista sudafricano: Trevor Rabin, che in seguito lascerà il gruppo per dedicarsi alla composizione di Colonne Sonore per film (tra le tante, quelle per “Armageddon”, “Fuori in 60 secondi”, “Bad Boys II”, “Il mistero dei Templari”, “Il mistero delle pagine perdute”, ecc…). L’unico rimasto è, come sempre Squire. Di questo album, il più venduto degli Yes, si ricorda la hit “Owner of a lonely heart” ma anche “It can happen” e “Leave it” sono da ascoltare. L’influenza del Pop si fa un po’ più sentire, se non altro per il periodo storico, ma sostanzialmente rimane un album Rock anche questo.
Ne seguì un tour Live da cui, nel 1985 fu tratto un album chiamato “9012Live: the solos” e un VHS (e in tempi recenti in DVD) dal nome “9012Live”, che vi invito a guardare perché merita…