A trick of the tail - Genesis, 1976

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A trick of the tail - Genesis, 1976

Messaggioda Maxitel » martedì 2 maggio 2017, 16:50

“Le aspettative ci sono tutte: grande Band, Progressive Rock di qualità e per finire la provenienza: quell’Inghilterra che ha regalato al mondo tanta ottima musica. Se non fosse per… beh, lo sappiamo… Peter Gabriel se n’è andato ed a sostituirlo come cantante solista c’è il batterista. Come si chiama? Ah, già… Phil Collins. Mmmm, si… bravino, ma Peter era un'altra cosa!”

Dicevano così nel 1976, quando i Genesis pubblicarono “A trik of the tail”, il loro primo album senza Peter Gabriel che decise di andarsene alla fine del tour di “The lamb lies down on Broadway”, l’anno prima. Io nel 1976 avevo 13 anni e francamente non conoscevo ancora i Genesis. Li ho conosciuti un paio di anni dopo e proprio grazie a quest’album. In verità avevo sentito parlare di Peter Gabriel e quando ascoltai l’album ero convinto che era ancora lui a cantare: non avevo il disco, ma solo una cassettina “tarocca” e quindi niente features. A malapena, i titoli dei brani.

Ma l’album mi piacque lo stesso… e tanto. Forse per quella sorta di imprinting che si ha quando si ascolta per la prima volta un artista, rimane il mio preferito. Peter o non Peter. A mio giudizio, si sente ancora un po’ l’influenza di Gabriel, specie in alcuni brani, mentre la presenza della chitarra di Steve Hackett (che uscirà dal gruppo dopo “Wind & Wuthering”, sempre del 1976) fa si che l’album non sia troppo diverso dai precedenti.

Si parte con un brano Rock molto aggressivo: “Dance on a Volcano”, con un riff iniziale martellante e memorabile, si passa al brano molto soft “Entangled” per poi tornare ad un brano brioso come “Squonk” e di nuovo ad una dolce ballata come “Mad man moon”. La seconda facciata, parte con un altro bel brano Rock, che a me ricorda vagamente “The battle of Epping Forest” contenuto nell’album del 1973 “Selling England by the Pound” (altro gran bell’album… forse il migliore dell’era Gabriel): “Robbery, assault & battery”. A seguire la bellissima e struggente “Ripples” (notevole l’intermezzo strumentale in cui si può ascoltare la chitarra di Hackett che sembra incisa al contrario…), “A trick of the tail”, il brano che da’ il titolo all’album e per finire, “Los endos”, il sontuoso brano quasi interamente strumentale che chiude l’album in maniera circolare riprendendo infatti, parte del ritmo di “Dance on a Volcano” e quello di “Squonk”. Il gruppo ripeterà questa pratica nell’album ”Duke”, del 1980, dove nel brano finale “Duke’s end” si sente in sottofondo, la voce di Collins cantare alcune parti di “Guide vocal”.

Insomma… nonostante l’uscita di Peter Gabriel, i Genesis, che tutti davano per spacciati, dimostrarono che potevano fare dell’ottima musica e che Phil Collins poteva diventare, cosa che poi avvenne, un ottimo cantante oltre ad essere già un eccellente batterista e che in seguito ha dimostrato di essere anche un gran compositore ed un Artista con la “A” maiuscola.

Per altre info: https://it.wikipedia.org/wiki/A_Trick_of_the_Tail - https://it.wikipedia.org/wiki/Genesis
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